Sulla bellissima collina di Bologna che porta il nome Monte della guardia e che accoglie il Santuario della Madonna di San Luca si scorgono i resti di quello che fu un importante mezzo di trasporto tanto caro ai turisti come ai fedeli che vi giungevano da ogni parte d'Italia e dall'estero, "la Funivia Bologna San Luca".
L'impianto, costruito dall'ing. Ferruccio Gasparri e inaugurato con una solenne cerimonia il 14 maggio del 1931, divenne in pochi anni la funivia più frequentata d'Italia.
Nei primi due anni trasportò oltre 380.000 persone e nel 1938 si progettò, ma non fu realizzata, la costruzione di una linea parallela per ovviare alle periodiche sospensioni di servizio obbligatorie per la manutenzione.
Nell'ottobre del 1948 una bomba cadde sulle funi, provocando la caduta rovinosa delle due cabine che furono sostituite assieme a nuove funi e l' 8 aprile 1950 la società ebbe l'autorizzazione a riaprire l'impianto che fu subito preso d'assalto dai bolognesi.
Nel 1967 fu affidato all'ing. Giuseppe dal Fiume (direttore dell' ATM trasporti pubblici di Bologna) l'incarico per uno studio su come collegare il comprensorio collinare bolognese. La relazione in 61 pagine conclude con calcoli e cifre, che con i trasporti su fune si avrebbe avuto la soluzione per un servizio pubblico più economico e funzionale rispetto al trasporto su strada.
La stazione a valle (ora trasformata in piccolo condominio) era situata nei pressi tra via Porrettana e Barca. Le due piccole cabine con la scritta SACEF Società Anonima Costruzione Esercizio Funivie, trasportavano un massimo di 20 persone ognuna, per una lunghezza di metri 1330 circa e la corsa durava 6 minuti, superando un pilone alto 25 metri e dopo un sobbalzo che lasciava senza fiato passava la Borra con una profondità di 80 metri per poi raggiungere la stazione a monte situata a 275 m. slm
da un volantino pubblicitario del 1952 stampato in Italiano e Tedesco si legge:
Corse ogni mezz'ora:
dalle 7 alle 24 in estate
dalle 8 alle 13 e dalle 14,3 alle 18 in inverno
Tariffa andata e ritorno normale:
Lire 165 nei giorni feriali
Lire 200 nei giorni festivi
In caso di intensa affluenza di viaggiatori il servizio viene intensificato fino ad effettuare una corsa ogni 5 minuti.
All'uscita della stazione a monte c'era un piccolo bar, il ristorante "La Funivia", qualche negozio di souvenir, la signora Tuda con l'enorme macchina fotografica sul treppiede, un venditore di frutta candita e sullo sfondo lo splendido Santuario della Protettrice della Città.
L'impianto fece la sua ultima corsa il 7 novembre 1976 e il giorno dopo un cartello affisso alla parete della stazione a valle riportava: "Il servizio è momentaneamente sospeso per motivi di manutenzione". A nulla valsero le proteste dei bolognesi e le lettere inviate ai quotidiani. La funivia cessò definitivamente il servizio.
Sul lato del colle che guarda Casalecchio c'è ancora il pilone originale intatto, sembra che stia aspettando di essere riutilizzato con un nuovo progetto di rifacimento dell'impianto.
In cima alla collina, nascosti da una pietosa vegetazione, i poveri resti di quello che era la stazione a monte, un insieme di rottami; pietre, legni, ferro e tegole accatastati, che però sotto nascondono ancora il cuore dell'impianto, una puleggia del diametro di 5 metri per il traino delle funi, contrappesi, motori e un tavolo di manovra nascosto sotto polvere e ragnatele, a un lato la leva per dare corrente e iniziare la giornata di lavoro, che tentazione...
Per chi ha conosciuto questo mezzo di trasporto, silenzioso ed ecologico che lo accompagnava su una sorridente collina da dove si ammirava uno splendido panorama seduti alla terrazza del ristorante al suono di una canzone che usciva dal giubox del bar adiacente, ha buone ragioni per dire che abbiamo perso un pezzetto della nostra città.
Nelle guide della città, nelle cartoline e opuscoli unitamente a San Petronio le due torri e il santuario , vi era sempre la funivia Bologna - S. Luca.
Quest'anno ricorrono i 40 anni dall'ultima corsa, non voglio raccontare le polemiche nate sulla chiusura dell'impianto, preferisco guardare avanti con ottimismo e col materiale che ho collezionato in molti anni faccio mostre e conferenze per fare ricordare e rivivere quegli anni felicemente passati.
Sembra ci siano nuovi e seri progetti per la ricostruzione di una nuova funivia, riutilizzando il vecchio pilone e annesso la stazione a monte la creazione di un museo con i resti del vecchio impianto. Un parco con panchine per accogliere i turisti e i devoti.
Nel mio cuore resta sempre il sogno di poterla rivedere presto funzionare.
Nel frattempo è sorto un comitato per il rifacimento dell'impianto, che raccoglie firme.
Per chi fosse interessato può scrivere al seguente indirizzo: alfonso@ropa.it
Per la raccolta di notizie ed eventuali documenti storici: pi@pieroingenni.it
Piero Ingenni
30 dicembre 2016 - Intervista di Sara Ferrari di TRC
Mentre in città si è riaperto il dibattito sulla riqualificazione dell'impianto e sul suo possibile ritono in funzione, ne abbiamo ripercorso la storia.
Un tragitto di 6 minuti in funivia per raggiungere il Colle della Guardia e il Santuaria di San Luca.
Dopo quarant'anni dall'ultima corsa, si è tornato a parlare di riaprire l'impianto. Lo si è fatto in Commissione in Comune, mentre un Comitato per il rifacimanto della funivia ha raccolto oltre 5mila firme.
Tra i promotori della petizione c'è Piero Ingenni, collezionista e che tra i cimeli possiede l'ultima cabina ospitata anche in un ristorante alla Festa dell'Unità.
Con lui abbiamo ripercorso la storia dell'impianto che permetteva di raggiungere il Santuario quando la strada era ancora solo di sassi.